La Radiologia Interventistica è una superspecializzazione costituita da un’insieme di procedure mininvasive eseguite per via percutanea con accessi millimetrici,  cioè senza taglio chirurgico o accesso laparoscopico che negli ultimi 40 anni si è sviluppata, grazie soprattutto alla tecnologia e alla disponibilità di materiali sempre più sofisticati e dedicati

Bisogna però considerare che le procedure interventistiche non possono essere disgiunte dall’atto diagnostico che le precede in quanto la valutazione dell’immagine condiziona in maniera determinante la scelta della procedura più idonea.

L’immagine RX, ECO, TC, RM è il nostro campo operatorio, pertanto solo un medico con una grande confidenza con l’imaging, cioé un radiologo, può interpretare in real time l’immagine che ha davanti ed agire di conseguenza.

La Radiologia Interventistica è nata ufficialmente nel 1964, anno in cui il Dr. Charles Dotter dell’Università dell’Oregon, ha fatto la prima angioplastica.

A Firenze la Radiologia interventistica è stata sviluppata dal Dr. Ernesto Mazza, a Careggi, dal 1989, a Villa Cherubini dal 1994, a Villa Donatello dal 1995, a Villa Ulivella dal 2017.

Attualmente il Dr. Mazza lavora a Firenze, nello Studio di Via Fossombroni, 11, a Villa Donatello e a Villa Ulivella.

Sin dalle prime applicazioni la Radiologia Interventistica è stata impiegata in un sempre maggior numero di patologie, tanto che attualmente vengono eseguiti tutti i giorni numerosi interventi percutanei, previa anestesia locale o al massimo con una blanda sedazione:

 

Settori della radiologia interventistica particolarmente sviluppati a Firenze:

 

Embolizzazione dei sanguinamenti

 Attività organizzata con particolare attenzione ai materiali (soprattutto microcateri e spirali a distacco controllato) e alle procedure (facendo precedere l’embolizzazione da una fase diagnostica accurata) in modo da ottenere l’interruzione del sanguinamento ostruendo il vaso più distalmente possibile, risparmiando i vasi sani.

 

Ischemia arteriosa mesenterica

 Il riconoscimento precoce dell’ischemia mesenterica consente di evitare il verificarsi della fase avanzata dell’infarto intestinale ad evoluzione necrotica con sepsi. La valutazione della vitalità della parete dell’intestino ha un ruolo importantissimo per scegliere il trattamento più adeguato ed evitare interventi chirurgici inutili. Pertanto il Radiologo Interventista è chiamato a valutare la possibilità di eseguire procedure di disostruzione arteriosa, angioplastica, stenting, infusione endoarteriosa con urokinasi.

 

 Ischemia venosa mesenterica

 Disostruzione dei vasi venosi del circolo spleno-porto mesenterico e terapia infusiva con urokinasi.

 

TIPS

 Acronimo che sta per Transjugular Intrahepatic Portosystemic Shunt; è uno shunt porto-cavale percutaneo che riduce la pressione portale, da eseguire in pazienti con cirrosi epatica con varici sanguinanti in caso di fallimento delle terapia medica ed endoscopica. Altre indicazioni al TIPS sono: trombosi portale, sindrome di Budd-Chiari, gastropatia ipertensiva portale, sindrome da ostruzione sinusoidale, ascite refrattara e idrotorace, sindrome epatorenale o epatopolmonare.

 

 Chemioembolizzazione dell’epatocarcinoma e delle metastasi

L’intervento si esegue in anestesia locale, pungendo un’arteria femorale, attraverso la quale  viene successivamente introdotto un catetere del calibro di 5 frenc (che equivalgono a meno di 2 mm), che viene portato nell’arteria epatica. Solitamente, dopo una prima fase diagnostica che serve per individuare i vasi tributari del tumore, si introduce nel catetere principale un microcatetere del calibro di 2-2.7 fr (che equivalgono a 0.6-0.9 mm) con il quale si cateterizzano i vasi tributari del tumore e nel quale vengono iniettate microparticelle precaricate con il chemioterapico che distruggono il tumore.

 

Trattamento degli endoleak

 Si definisce endoleak la persistenza di flusso ematico nella sacca aneurismatica all’esterno della protesi aortica  e rappresenta la più frequente complicanza (25%) dopo impianto di protesi aortica percutanea (EVAR). Il rilievo dell’endoleak può essere periperatorio (24 ore), precoce (1-90 giorni), tardivo (oltre 90 giorni). Nei pz con endoleak è necessario una sorveglianza e in alcuni casi è necessaria una strategia di trattamento. Esistono 5 tipi di endoleak.

Nel tipo I il trattamento consiste nel: Ballon Remodelling, Graft Extension, Bare Stents, raramente embolizzazione.

Nel tipo II: 60-80% risoluzione spontanea, trattamento aggressivo con embolizzazione in caso di incremento della sacca (maggiore di 5 mm) o di altri fattori predittivi di peggioramento dell’endoleak.

 

Trattamento di aneurismi e pseudoaneurismi viscerali

L’aneurisma è la dilatazione permanente e localizzata, congenita o acquisita di un’arteria con un aumento del diametro di oltre il 50% rispetto al diametro normale determinata da un’alterazione della sua parete. Si sistinguono aneurismi veri e pseudoaneurismi. Gli aneurismi veri sono vasi ectasici in cui la parete è costituita da tutte le sue tonache, anche se con alterazioni ed interruzione parziale dei suoi costituenti elastici e muscolari; gli pseudoaneurismi o aneurismi falsi sono invece costituiti da una parete neoformata rappresentata da una cavità contenente sangue, comunicante direttamente con il lume del vaso; nella parete della cavità non si dimostrano i normali costituenti elastici e muscolari di una parete arteriosa. Infine, si definisce aneurisma dissecante la dilatazione del vaso determinata dallo scollamento delle tuniche vasali con formazione di un nuovo lume nell’ambito della parete arteriosa.

Gli pseudoaneurismi solitamente necessitano di trattamento in quanto sono lesioni instabili mentre negli aneurismi veri bisogna fare alcune considerazioni.

Tra gli aneurismi delle arterie viscerali bisogna distinguere quelli delle arterie renali da quelli delle arterie splancniche.

Gli aneurismi delle arterie renali sono un gruppo eterogeneo di lesioni poco comune, che ha un’incidenza di circa lo 0,09% nella popolazione generale.

Gli aneurismi delle arterie splancniche hanno un’incidenza che varia nella popolazione generale dallo 0,1% al 2% secondo le casistiche e  l’incidenza nelle singole arterie è, in ordine decrescente, il seguente: arteria splenica (60%); arteria epatica (20%); arteria mesenterica superiore (5,5%); tripode celiaco (4%); arterie gastriche e gastroepiploiche (4%); arterie intestinali, come la digiunale, l’ileale e le coliche (3%); arterie pancreaticoduodenali (2%); arteria gastroduodenale (1,5%); arteria mesenterica inferiore (<1%).

Bisogna considerare che la presenza di un aneurisma viscerale può comunque determinare complicanze severe, in particolare la rottura, la cui mortalità varia nelle principali casistiche con valori medi del 20-30%.

Il rischio di rottura tende ad aumentare in modo signicativo quando il diametro massimo della lesione super i 2 cm. Pertanto il trattamento in elezione delle lesioni asintomatiche viene proposto dalla maggior parte degli autori in presenza di aneurismi con diametro maggiore di 2 cm.

 

 Scleroembolizzazione del varicocele

 Il varicocele è la dilatazione varicosa delle vene spermatiche. Nel 95% dei casi è solo a sn, nel 4% è blaterale e nell’1% è a dx. Si distingue a seconda della gravità in: I grado rilevabile solo durante la manovra di Valsalva, II grado apprezzabile alla palpazione e III grado apprezzabile all’ispezione visiva. Il Varicocele può causare: ridotto sviluppo del testicolo interessato, aumento della temperatura scrotale e aumento dell’incidenza di infertilità maschile. Si valuta con l’esame clinico, l’ecografia color-Doppler e lo spermiogramma. Bisogna ricordare che esiste anche un varicocele secondario causato da tumefazioni del retroperitoneo che comprimono le strutture venose e la Nutcracker syndrome. Il Varicocele primario interessa soprattutto il lato sn ed è sostenuto da cause anatomiche. Il trattamento del varicocele è indicato in caso di infertilità e alterazioni dello spermiogramma, varicocele di II e III grado. E’ un intervento che si esegue in Day Hospital, con approccio, previa anestesia locale, transfemorale o transbrachiale dx, introducendo fino alla vena spermatica un catetere 4 o 5 fr ed eseguendo il trattamento sclerosante con Atossisclerol della vena spermatica. L’intervento di scleroembolizzazione del varicocele ha percentuali di successo comparabili all’intervento chirurgico con minor incidenza di recidive.

 

Biopsie

Le biopsie degli organi e strutture superficiali (tiroide, ghiandole salivari, linfonodi del collo, sopraclaveari e ascellari) vengono eseguite ambulatorialmente, in anestesia locale, in uno studio attrezzato, pertanto dopo la biopsia il pz può tornare alle sue occupazioni.

Le biopsie di organi e strutture profonde come il polmone, il fegato, il pancreas, i reni, i linfonodi addominali e toracici, le ossa, vengono eseguite in Day Hospital, quasi sempre in anestesia locale.

Per alcuni distretti particolari come il polmone è stato organizzato il prelievo in modo da ottenere materiale valido sia per la diagnosi che per l’eventuale determinazione genetica importante nei pz inoperabili.

 

Radiologia interventistica biliare

Eseguibile lo stenting one-step, quando possibile, riducendo le degenze e i costi; nelle lesioni benigne dopo aver asportato i calcoli quando presenti, è possibile eseguire la bilioplastica e nei casi di insuccesso della bilioplastica si possono applicare gli stent biodegradabili che non necessitano della successiva manovra di rimozione.

 

Radiologia interventistica urinaria

E’ possibile eseguire nefrostomie ed altre procedure di interventistica urinaria. Eseguibile lo stenting ureterale one-step con riduzione del disagio per il paziente e dei costi.

 

Trattamento sclerosante delle cisti renali

Sotto controllo ecografico e radioscopico, si esegue la puntura guidata della cisti con un ago, previa anestesia locale del tramite di accesso percutaneo, si passa nell’ago un filo guida, si sfila l’ago e si inserisce un drenaggio di piccolo calibro in materiale plastico mediante il quale si aspira il contenuto della cisti; successivamente si inietta nel lume della cisti  alcool sterile che viene lasciato in sede per 30’. Trascorsi 30 ‘ si aspira l’alcol e si mantie il drenaggio in aspirazione forza per tre ore al fine di far collabire le pareti della cisti. Trascorse tre ore si rimuove il drenaggio e il paziente può tornare alle sue occupazioni. L’intervento, semplice ed efficace è alternativo alla chirurgia che è molto più demolitiva e che necessita di solito dell’anestesia generale.

 

Drenaggio di raccolte e di ascessi

Eseguibile in anestesia locale, direttamente sotto controllo ecografico, TC o radioscopico, si esegue la puntura guidata della raccolta ascessuale con un ago, si passa nell’ago un filo guida, si sfila l’ago e si inserisce un drenaggio in materiale plastico che viene fissato alla cute e collegato ad una sacca di raccolta. L’intervento, semplice ed efficace è alternativo alla chirurgia che è molto più demolitiva e che necessita di solito dell’anestesia generale.

Il Dr. Mazza  ha sviluppato anche  attività complesse. Fra queste attività si ascrive sicuramente il trattamento delle complicanze locali della pancreatite acuta severa come riportato nelle linee guida della pancreatite acuta pubblicate a maggio 2015, di cui il Dr. Mazza è uno degli estensori.

 

Ablazione di lesioni epatiche, polmonari, renali e ossee

Eseguite con le metodiche più appropriate, consentono di eseguire ablazione di tumori epatici e/o polmonari in pazienti inoperabili e di lesioni renali in pazienti monorene o con tumore insorto su reni policistici.

 

Radiologia interventistica del rachide

Infiltrazioni periradicolari e delle articolazioni interapofisarie, agoaspirazione nelle spondilodisciti, vertebroplastica e cifoplastica, Trattamento percutaneo delle ernie discali.

Le infiltrazioni periradicolari e interapofisarie sono procedure semplici, ambulatoriali, eseguibili sotto guida TC, in anestesia locale, che generalmente consentono la remissione della sintomatologia dolorosa e il ritorno alla normalità.

Vertebroplastica e cifoplastica sono interventi che si eseguono in day hospital in anestesia locale associata a sedazione e

Nel periodo 2014-2017 il Dr. Mazza  è stato il Principal Investigator nello studio multicentrico “An open label study to evaluate safety and efficacy of a novel hydrogel (hyadd4-g) in patients with degenerative disc disease”.