VERTEBROPLASTICA E CIFOPLASTICA

La vertebroplastica percutanea trova indicazione principalmente nel trattamento del dolore causato da fratture vertebrali da compressione su base osteoporotica o neoplastica. La vertebroplastica è utile anche nel trattamento del dolore causato da lesioni vertebrali benigne quali la cisti ossea aneurismatica, l’angioma sintomatico.

Le controindicazioni assolute consistono in disordini della coagulazione, infezioni sistemiche e/o locali, allergie ai componenti del cemento utilizzato e fratture instabili per coinvolgimento del muro posteriore vertebrale.
Controindicazioni relative sono costituite dalla eventuale presenza di un frammento osseo vertebrale dislocato con coinvolgimento del canale vertebrale, dalla scarsa evidenza radiografica dei peduncoli vertebrali o dalla presenza di un tessuto patologico che supera l’estensione della vertebra.

 

La cifoplastica percutanea consiste in un trattamento percutaneo assimilabile alla vertebroplastica da cui se ne discosta per la presenza di un catetere a palloncino che viene introdotto nel corpo vertebrale attraverso una cannula metallica di maggiori dimensioni.

Al termine della prima fase di dilatazione del catetere a palloncino si procede, come nel caso della Vertebroplastica, ad iniettare il cemento.
Sperimentata per la prima volta M.A. Reiley nel 1998 trova indicazione nel trattamento di fratture vertebrali recenti su base osteoporotica, nelle patologie tumorali ossee primitive o da lesioni ripetitive con interessamento vertebrale e nelle fratture traumatiche refrattarie al trattamento conservativo. Rispetto alla Vertebroplastica trova indicazione specifica nelle fratture vertebrali recenti (entro 90 giorni). Riconosce le stesse controindicazioni della Vertebroplastica distinte in assolute quali disordini coagulativi, infezioni sistemiche e/o locali, allergie ai componenti del cemento utilizzato e fratture instabili per coinvolgimento del muro posteriore vertebrale e relative costituite dalla eventuale presenza di un frammento osseo vertebrale dislocato con coinvolgimento del canale vertebrale, dalla scarsa rappresentazione dei peduncoli vertebrali e dalla estensione del tessuto patologico solido oltre i margini vertebrali.
La procedura è eseguita in anestesia locale, in decubito prono. L’approccio alla vertebra da trattare può essere mono- o bi-portale (con uno o due aghi). Successivamente all’introduzione degli aghi nella vertebra, vengono insufflati i cateteri a palloncino che svolgono il ruolo di creare la cavità ossea al cui interno troverà alloggio il cemento o PMMA. Durante l’intera durata del trattamento il Paziente è in decubito prono (a pancia sotto) sempre sotto stretto controllo dei parametri vitali (pressione arteriosa, funzionalità cardio-respiratoria).

A fine intervento, dopo breve un riposo a letto, il Paziente potrà essere dimesso.
Nonostante l’apparente maggiore complessità rispetto alla Vertebroplastica, anche la Cifoplastica è una procedura di radiologia interventistica mini-invasiva della durata di circa 50 minuti che può essere fatta in Day Hospital.

E’ indispensabile seguire il Paziente anche dopo il trattamento di Cifoplastica monitorando il profilo metabolico ed eseguendo un accurato follow-up clinico-radiologico al fine di scongiurare eventuali nuove fratture vertebrali.

Esami richiesti sia per la vertebroplastica che per la cifoplastica:

  1. a) Emocromo, Creatininemia, PT, PTT, GOT, GPT, Ygt, Fosfatasi alcalina, Bilrubina totale e diretta, Elettroliti, Amilasi.
  2. b) ECG

Preparazione paziente: Digiuno da 6 ore.

Anestesia: locale associata a sedoanalgesia (anestesia generale senza intubazione)

 

 

June 19, 2017 TIPOLOGIE DI TRATTAMENTI , , , ,
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